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         SITO NON UFFICIALE BY MICHELA A. 
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         INTERNETVISTA
        A FIORELLA SU DIOTIMA 22 APRILE 2001 ORE 21:00  INTERVISTATORE:
        Ciao a tutti siamo in diretta internet dagli studi di web casting di
        Diotima.it per la nostra interNetvista a Fiorella Mannoia che ci ha
        raggiunto qui dopo il suo ultimo concerto a Milano. Potremmo parlare con
        Fiorella per un'ora. Mando un saluto veramente particolare a tutti i
        fans di Fiorella che già da alcuni giorni hanno mandato le loro domande
        sul nostro sito ed aspettano da giorni questo momento e ricordo loro che
        possono continuare a mandare le domande sempre nello stesso forum che
        trovate in basso a sinistra della pagina e votare anche le domande fatte
        dagli altri navigatori. Un saluto particolare mando anche a tutte le
        persone che sono collegate con noi da alcuni internet café di tutta
        Italia, che hanno allestito anche delle postazioni particolari per
        seguire l'evento e chiedo a Fiorella se vuole dare un primo saluto, così,
        molto personale a tutte le persone che ci stanno seguendo...  FIORELLA:
        Assolutamente sì, lo faccio volentieri, saluto tutti quelli che mi
        conoscono perché ce ne saranno sicuramente di persone che magari
        frequentano anche il forum del mio sito, non lo so, magari sì magari
        no, comunque saluto tutti ecco, questo è nuovo per me, sono entrata a
        far parte di questo mondo di naviganti da poco in realtà, per cui sono
        entusiasmata e mi piace mi diverte  INTERVISTATORE:
        diciamo che hai fatto un ingresso alla grande perché non solo io ma
        anche tante altre persone hanno riconosciuto anche nel tuo sito un sito
        fatto molto bene e che poi permette anche molta interattività a tutti i
        fans e ho visto che il tuo sito c'ha una comunità molto viva di persone
        che  scrivono messaggi e
        messaggi  ogni giorno  FIORELLA:
        Sì devo dire che ne sono molto fiera e del sito per come è stato
        strutturato e delle persone che lo frequentano perché ho visto che c'è
        molta partecipazione, c'è molto divertimento, ma spesso, e questo mi fa
        piacere, si affrontano anche temi molto seri e questo denota insomma una
        certa intelligenza una certa voglia di comunicare. Lo sto seguendo
        personalmente, ho capito che è un secondo lavoro . . . [ride]  INTERVISTATORE: 
        Infatti vedo che ogni tanto mandi messaggi  FIORELLA:
        sì sì ma non solo, mando messaggi, scrivo in quella paginettina, che
        si chiama "a proposito di", per cui mi ci dedico con passione,
        rispondo direttamente, mando messaggi alla Mailing List. Finché ce la
        faccio mi piace gestirlo da me, poi domani vedremo, magari cercherò
        aiuto se la cosa diventa ingestibile, però per adesso lo sto facendo da
        sola.  INTERVISTATORE: 
        Allora non rubiamo altro tempo ai tuoi fans che ti hanno scritto
        partiamo da Dani83 che ti fa una domanda  FIORELLA:
        Sì   INTERVISTATORE:
        Ti scrivo questa domanda da parte di Nicola. Abbiamo creato un canale di
        chat su un server ircnet dove noi fans ci ritroviamo spesso la sera,
        cosa ne pensi? Verrai un giorno a trovarci? Ciao Nicola Io direi subito
        a Nicola se ci può mandare durante quest'ora di diretta nel forum delle
        domande anche l'indirizzo internet di questa chat, magari per farlo
        sapere a tutti gli altri  FIORELLA:
        Eh magari sì . . . forse me l'hanno già scritta anche nel mio forum,
        ma insomma il tempo, per ora, che ancora non ho finito la tournée è
        veramente scarso per cui a volte mi collego alle tre, alle quattro della
        mattina, e non ho proprio il tempo materiale però volentieri insomma,
        lo farò sicuramente volentieri piú avanti  INTERVISTATORE:
        Bene. Invece Paola ti fa una domanda sui tuoi viaggi intitolata
        "dove ti piacerebbe andare" 
        Ciao Fiorella! Sono curiosa 
        . . . Se dovessi fare un viaggio, quale destinazione sceglieresti
        e perché? Ti andrebbe di raccontarci un ricordo piacevole o una
        situazione particolare vissuta durante un viaggio, a parte quella del
        taxi a Parigi che ci dovrai raccontare anche quella perché molti di noi
        non la conoscono  FIORELLA: 
        sicuramente questa ormai me la porterò dietro per tutta la vita
        . . . beh insomma, partiamo dai viaggi. Premetto che sono attratta da
        Paesi non troppo caldi perché ho una pelle chiara vedo che anche tu . .
        . forse mi puoi capire . . . io sono soggetta a ustioni per cui quando
        vedo spiagge che sulle cartoline mi sembrano bellissime, l'idea di
        andarci senza riparo . . . mi ustiono solo a pensarci  INTERVISTATORE: 
        Quindi ai Caraibi tu non sei mai andata!  FIORELLA:
        Non sono mai andata, non che non mi attiri, anzi, però sto molto
        attenta e ho una naturale avversità perché so a cosa vado incontro e
        allora sono attratta, sicuramente dall'Europa, da tutti i Paesi europei,
        mi piace viaggiare, ma non soltanto stare passivamente al sole, mi piace
        guardare, vedere, conoscere, mangiare come mangiano loro, insomma sono
        attratta dai Paesi, ma anche dai popoli. E poi per quel che riguarda il
        taxi di Parigi, lo ripeto [ride], siccome da lontano ci vedo poco ho
        scambiato la macchina di un normale cittadino parigino fermo ad un
        semaforo per un taxi, mi sono infilata dentro e dicevo al mio compagno
        [ride] di fare in fretta perché si faceva verde e questo poveraccio che
        non ha capito niente è rimasto atterrito, fermo così, e ha detto
        "oddio 'na pazza, questa da dove viene?" e io quando mi sono
        accorta che ahimè non era un taxi, ma era la macchina di un poveraccio
        che era fermo al semaforo mi sono prodigata in scuse ma ormai l'avevo
        fatta ed era ormai diventata dominio di tutti [ride] . . . l'ho detto di
        nuovo!  INTERVISTATORE:
        Senti invece Cartina ti fa una domanda sul tuo rapporto con Dio forse è
        una domanda troppo forte ma visto che nelle tue canzoni è spesso
        presente come lo vivi? Cioè come vivi il tuo rapporto con Dio?  FIORELLA:
        E' una domanda molto forte perché è una domanda che avrebbe bisogno di
        un po' piú di tempo per avere una risposta, se poi una risposta c'è,
        perché io una risposta non ce l'ho, nel senso che il mio rapporto è un
        rapporto molto conflittuale. C'è una parte di me che vorrebbe credere
        incondizionatamente, c'è una parte di me che non riesce a farlo, per
        cui invidio molto coloro che hanno la fede, perché credo che sia un
        dono, che a me però purtroppo non è stato dato, e cerco, continuerò a
        cercare, ti ripeto, è una domanda alla quale forse non avrò risposta,
        però è una materia che mi affascina, sento una certa spiritualità in
        me stessa ma non la so identificare, non la so collocare in una
        qualsivoglia religione, ecco, credo fondamentalmente quando riesco a
        credere che ci sia un'entità superiore penso che sia un Dio unico per
        tutti e che non ha bisogno di . . . etichettarlo con le varie religioni,
        ecco mi sembra un po' come sminuirne la figura, ecco, credo che ci sia,
        penso a volte che ci sia un Dio  INTERVISTATORE:
        Ma quindi anche quella frase che ritorna in una tua canzone famosa
        "e continuo a bussare alla porta di Dio" è anche un po'
        autobiografica forse   FIORELLA:
        Beh, io canto solo canzoni autobiografiche o comunque solo contenuti che
        riesco a condividere e bussare alla porta di Dio è una costante della
        mia vita, nel senso che, visto che sono in eterno conflitto, busso
        continuamente in cerca di risposte che però spesso a me personalmente
        non arrivano  INTERVISTATORE:
        Ecco. Invece Michela ti chiede ciao Fiorella so che il live di questo
        tour è stato già registrato l'ultimo tour che stai facendo 
        volevo chiederti quando verrà pubblicato e se ci sarà anche una
        videocassetta come avevi annunciato per il precedente ma mai pubblicata.
        Ciao e a presto Michela di Settimo torinese.  FIORELLA:
        Beh abbiamo registrato, come ho registrato quasi sempre durante i
        concerti che ho fatto. Diciamo che negli altri anni poi ho dovuto, sono
        stata costretta a fare infatti un cd doppio perché non avendo mai
        proposto un disco live il materiale era talmente tanto che per forza ho
        dovuto inserirlo in un disco doppio. Questo l'abbiamo registrato e
        sicuramente adesso, non so quando perché adesso decidere i tempi in
        questo momento è un po' prematuro però conto di far uscire . . . di
        farlo di fare un altro disco live. Per la videocassetta, ahimè per ora
        non abbiamo ripreso niente [ridendo] con le telecamere dico, per cui non
        è in programma  INTERVISTATORE:
        Quindi a Michela diciamo di aspettare il prossimo tour  FIORELLA:
        Sì, per il disco sicuramente ci sarà, per la videocassetta no! Per
        adesso non abbiamo ripreso nulla, non abbiamo fatto proprio in tempo  INTERVISTATORE:
        perché poi tra l'altro ci sono state delle date aggiunte, non previste
        . . .   FIORELLA:
        No infatti, ci sono state tante date, è stata una tournée, dico "è
        stata" perché abbiamo quasi finito, mancano due tappe sole, domani
        a Mantova e poi a Prato e poi finita, e però è stata una lunga,
        lunghissima tournée ed è difficile concentrare tutto, le registrazioni
        live, le registrazioni video, e in piú anche in mezzo ci devi far
        entrare un minimo di promozione, insomma non è semplice poter
        organizzare queste cose per cui qualcosa rimane fuori, è rimasta fuori
        la ripresa video  INTERVISTATORE:
        Graziella ti chiede come vivi il rapporto d'affetto che i tuoi fans,
        giovani e meno giovani, ti esprimono? Il rapporto con il tuo pubblico è
        solo qualcosa di momentaneo e simbolico?  FIORELLA:
        Beh, oddio, dire che un rapporto è approfondito, cioè mi sembra un po'
        esagerato nel senso che purtroppo i nostri rapporti si limitano al
        contatto dopo il concerto, in genere io ricevo sempre tutti quelli che
        vogliono venire a salutarmi, non ho l'abitudine di scappare, però dire
        che si può approfondire un rapporto in questo modo, sarei bugiarda, c'è
        un rapporto che è superficiale. Ci si conosce, ci si stringe la mano, e
        a volte ci si riconosce, nel senso che ci sono persone che vengono
        spesso e che poi alla fine riconosco, e mi ricordo anche i nomi, a volte
        non i nomi ma mi ricordo la faccia, però insomma, non mi sentirei di
        dire è totalmente superficiale, ma non posso neanche dire che è un
        rapporto approfondito  INTERVISTATORE:
        Ho notato che in alcuni messaggi del tuo forum ci sono dei messaggi
        anche molto personali che esprimono magari non un rapporto approfondito,
        però comunque una conoscenza non soltanto di saluto finale di un
        concerto diciamo  FIORELLA:
        Ci sono delle ragazze e dei ragazzi che conosco da anni. Ci sono ragazze
        che mi seguono da piú di un decennio ce ne sono alcune che ho visto
        bambine e oggi sono donne fatte alcune fidanzate, alcune sposate che
        ancora continuano a venirmi a salutare per cui sicuramente c'è un
        rapporto che va un po' piú al di là del semplice saluto, ecco, le
        conosco bene e loro conoscono me  INTERVISTATORE:
        Giorgio Olivero ti chiede se il tuo è un nome d'arte, Fiorella Mannoia
        è il tuo vero nome?  FIORELLA: 
        E avrei scelto Mannoia come nome d'arte?? Nooo 
         INTERVISTATORE:
        e neanche Fiorella!  FIORELLA:
        E neanche Fiorella penso, NO!  INTERVISTATORE: 
        Invece Andrea Clemente ti fa una domanda che penso molti ti
        vogliano fare tra tutti gli autori che hanno scritto canzoni per te . .
        .  FIORELLA:
        ahiahiahi!!  INTERVISTATORE: 
        è la solita domanda questa 
        qual è secondo te quello che è riuscito meglio a mettere in
        risalto la personalità della tua voce  FIORELLA:
        Beh, questa è una risposta che non riesco a dare perché in realtà
        hanno tutti una forte personalità e scrivono talmente bene tutti quanti
        che, insomma, è difficile dire con quale di questi io mi trovi meglio
        è impossibile, diciamo che come costruzione musicale, ecco, non
        soltanto come costruzione di testo, cioè non soltanto come contenuto,
        quello che ha una costruzione musicale che si avvicina piú di tutti
        alla mia vocalità è Ivano Fossati, perché evidentemente abbiamo tutt'e
        due lo stesso tipo di estensione io da donna e lui da uomo naturalmente
        ma è un'estensione limitata per cui lui scrive per sé in una maniera
        tale che si adatta perfettamente alla mia vocalità ecco però poi . . .
         INTERVISTATORE: 
        E delle canzoni di Fossati che hai interpretato, ce n'è qualcuna
        che preferisci in modo particolare? Se qualcuno ti chiedesse qual è
        quella che ti è piaciuta di piú?!  FIORELLA:
        Ma sono state tante eh! Io mi sono accorta, cioè, ho fatto un rapido
        conto tempo fa, proprio in allestimento del sito quante canzoni di Ivano
        inedite, proprio scritte per me ho cantato, piú di dieci forse una
        dozzina, è difficile poter dire . . . beh "I treni a vapore"
        penso che è una di quelle che amo di piú, però è veramente arduo
        poterlo dire, non lo so, tutte, le ho cantate tutte con talmente
        entusiasmo che non potrei sceglierne una  INTERVISTATORE: 
        Infatti mi sembra di aver letto in una tua ultima intervista che
        tra l'altro tu dici che proprio, mi sembra, una frase di quella canzone
        sui "sognatori che aspettano la primavera" è una frase che ti
        provoca ancora tante emozioni quando la canti  FIORELLA:
        Sì, sì, sì è vero, questa frase . . . sarà che appartengo ad una
        generazione di sognatori e sarà che questo vizio non ce lo leviamo
        ormai da dosso, cioè ce l'abbiamo incollato sulla pelle e quando dice
        "mi sogno i sognatori che aspettano la primavera o qualche altra
        primavera da sperare ancora" beh, questa emozione me la dà sempre,
        nonostante siano passati tanti anni  INTERVISTATORE: 
        Daria Del duca ti chiede per chi ha una gran voce come la sua
        quanto influisce in negativo o in positivo essere una donna? Se potesse
        tornare indietro cosa cancellerebbe dalla sua discografia e perché?  FIORELLA:
        No, la prima non l'ho capita . . . quanto influisce in negativo o in
        positivo essere una donna . . . "  INTERVISTATORE:
        Probabilmente oltre alla voce quanto influisce il fatto di essere donna
        anche nella tua carriera?!  FIORELLA:
        ma io veramente non ci penso mai, non mi soffermo quasi mai a pensare
        che sono una donna e che la mia carriera è stata agevolata o il
        contrario, non ci ho mai pensato. Ho le stesse difficoltà . . . sai il
        nostro ambiente non è diverso da qualsiasi altro ambiente, io
        personalmente non posso dire . . . sono stata fortunata, probabilmente,
        ma non posso dire di avere avuto ostacoli perché donna, no, non lo
        posso dire  . . . 
        poi non mi ricordo cosa ha detto, l'altra . . . 
         INTERVISTATORE:
        L'altra domanda se potesse tornare indietro cosa cancellerebbe dalla sua
        discografia e perché?  FIORELLA:
        Beh, oddio, "cancellare" forse non cancellerei niente, tutto
        serve all'esperienza, per cui . . . io ho cominciato a cantare molto
        presto, e quando si comincia a cantare troppo presto cioè a 14 anni ho
        fatto il primo Castrocaro, insomma, se mi domandassi oggi che cosa avrei
        potuto fare nella vita, oltre questo non saprei cosa risponderti, perché
        questo è un mestiere che mi sono ritrovata addosso, non me lo sono
        scelto, per cui quando si comincia così presto in realtà si fanno
        degli sbagli, ma è normale, poi adesso i ragazzi hanno piú esperienza,
        nel senso che vivono davanti alla televisione e sono piú smaliziati, ma
        insomma quando ero ragazza io mi lasciavo anche consigliare a volte bene
        a volte male per cui riguardandomi indietro certe cose certo non le
        rifarei oggi, col senno di poi, però cancellare . . . 
         INTERVISTATORE:
        sei anche contenta di averle fatte, possono essere servite  FIORELLA:
        Sì, cancellare . . . forse non mi ci riconosco piú, ecco, questo sì,
        ma io penso che  a chiunque
        capiti di guardare un  album
        di fotografie e vedersi come eravamo a quindici anni, sedici anni, o a
        vent'anni o venticinque e dire Madonna guarda com'ero vestita, guarda
        com'ero conciata e non riconoscersi piú, per noi è la stessa cosa. Noi
        anziché l'album delle fotografie abbiamo dei dischi, abbiamo dei
        filmati che lo documentano e questo a volte ti crea imbarazzo, ma non
        perché ci vergogniamo o ci si vergogna di alcune cose, ma perché ti
        crea imbarazzo riguardarti . . .  l'altra
        volta hanno mandato su retequattro a mezzanotte, all'una non mi ricordo,
        una monografia in due puntate io ho visto le cose che hanno mandato
        perché me le hanno fatte visionare, ci sono certe cose di cui 
        onestamente mi vergogno ma non perché mi vergogno di aver . . . 
         INTERVISTATORE: 
        non avresti voluto far vedere  FIORELLA:
        . . .  perché ero vestita a
        volte come un arlecchino, ma insomma, voglio dire, a volte ti crea
        imbarazzo, ma insomma da qui a dire cancellarle no, no non cancellerei
        niente  INTERVISTATORE:
        Ho capito. Adesso Fiorella volevamo fare un regalo ai tuoi fans che sono
        collegati con noi, volevamo fargli vedere il video del tuo ultimo album
        "fragile" che mandiamo in onda poi tra pochi minuti ritorniamo
         [VIDEO
        DI FRAGILE]  INTERVISTATORE:
        Ecco allora riprendiamo l'interNetvista con Fiorella Mannoia con una
        domanda che ci arriva da Gigi, è una domanda su Internet visto il tuo
        recente avvicinamento al mondo Internet (a proposito complimenti per il
        sito, molto curato) . . .   FIORELLA:
        Grazie  INTERVISTATORE: 
        . . . cosa pensi del fenomeno Napster o piú in generale della
        musica che circola liberamente sulla rete in barba ai diritti d'autore?  FIORELLA:
        Ma io ho già espresso la mia opinione in altre sedi quando me l'hanno
        chiesto e ho risposto, e rispondo allo stesso modo anche adesso, che
        cercare di arginare questi fenomeni è come pensare di arginare il mare
        cioè non sappiamo che cosa succederà e come si evolverà questo mezzo,
        infatti, vedi, hanno chiuso Napster, ma poi sotto un'altra dicitura ne
        sono usciti fuori degli altri, per cui secondo me è un po' impensabile
        pensare di arginare questo problema, probabilmente fra non molto, non so
        quando, non so tra quanto, dovremmo rivedere poi un po' tutte le
        posizioni anche quelle della musica, non è escluso che sarà un mezzo
        soltanto per il disco, non tanto l'oggetto ma proprio la registrazione,
        servirà magari a fare promozione ai concerti e il supporto non si
        venderà piú, io questo adesso . . . sto andando a spanne, non lo so
        quello che succederà, però sicuramente qualcosa è in evoluzione, non
        so come evolverà, questo non te lo so dire, non sono in grado di
        potertelo dire però dovremo rivedere sicuramente delle posizioni  INTERVISTATORE: 
        E tu personalmente come vedi l'idea per esempio di far pagare un
        tot a canzone o comunque far pagare anche in Internet l'ascolto delle
        canzoni, quindi di non far comprare il cd ma di mettere un costo . . . 
         FIORELLA:
        Ecco questo per esempio potrebbe essere un'evoluzione del nuovo mercato,
        potrebbe essere una soluzione, sicuramente qualcosa andrà studiato
        perché sai, sennò muore il diritto d'autore, chi poi ha la capacità e
        la possibilità di andare in concerto ed avere degli introiti da parte
        della parte live del nostro lavoro, ma altrimenti il diritto d'autore
        cessa di esistere, cioè il diritto . . . l'opera dell'ingegno chi lo
        paga? Nessuno! Cioè qualcosa dovranno . . . sicuramente qualcosa
        succederà, come appunto, questo non te lo so dire, vedremo come evolverà
        questo mezzo, io non sono in grado in questo momento di dirtelo  INTERVISTATORE:
        Rafiki . . .     FIORELLA:
        Sì   INTERVISTATORE: 
        . . . che è un assiduo frequentatore del tuo forum, che
        salutiamo . . .  FIORELLA:
        Sì . . .è una ragazza!   INTERVISTATORE: 
        Ah!  frequentatrice
        quindi, ti fa una domanda sui Paris Combo Come hai scoperto i Paris
        Combo e la canzone Señor visto che neanche in Francia 
        li conoscono?   FIORELLA: 
        ma devo dire che Piero Fabrizi che è produttore di tutti i miei
        dischi da quindici anni è un grande consumatore di musica, molto, molto
        piú di me. E' lui il curioso che poi entra nei negozi di dischi e
        rimpingua le casse  al
        contrario di quelli che invece scaricano da Napster, e rimpingua le
        casse delle case discografiche perché ascolta tutto quello che c'è da
        ascoltare e in realtà molte cose le scopro di riflesso dalla sua
        curiosità. E' venuto fuori così per caso. Ha portato a casa questo
        disco, lo ha visto nei negozi di musica di importazione e l'abbiamo
        ascoltato, l'ha portato a casa l'abbiamo ascoltato e c'è sembrato un
        disco molto curioso e molto bello perché in realtà è un po' . . .ha
        questo sapore retrò molto coraggioso rispetto a quello che si ascolta
        normalmente in questi ultimi tempi ed è un bel disco! Io se posso fare
        anche la mia parte per farli conoscere lo faccio volentieri! Pensa che
        comunque in America sono forse piú conosciuti che in Francia, hanno
        fatto una tournée americana molto apprezzata e questo è proprio un
        gruppo di gente brava, bravi musicisti  INTERVISTATORE:
        Fra l'altro fantastica la tua interpretazione poi anche in tournée  FIORELLA:
        Grazie  INTERVISTATORE:
        Tu l'hai fatti conoscere anche in tutta Italia, poi . . . senti Gigi 
        ti fa altre due domande, salutiamo anche Gigi che ci sta
        seguendo. La prima riguarda i prezzi dei cd pensi che basti portare l'iva
        allo stesso livello dei libri o c'è bisogno di uno sforzo da parte di
        artisti e case discografiche?  FIORELLA:
        Beh uno sforzo sarebbe una buona cosa, cioè saremmo tutti disposti a
        fare uno sforzo anche se in realtà una buona fetta del costo del
        "caro cd" ce l'ha l'iva perché come possiamo vedere, insomma,
        l'iva che viene applicata sui libri è irrisoria rispetto a quella che
        siamo costretti a pagare noi per cui in realtà quello sarebbe già un
        abbassamento notevole, un abbattimento notevole del costo del cd e poi,
        ecco se questo fosse fatto forse saremmo equiparati al resto del mondo,
        perché in realtà c'è anche una cattiva informazione, si pensa che
        all'estero i cd costino meno, ma in realtà non è così, cioè in realtà
        se si fa il calcolo del potere d'acquisto della moneta del Paese in
        questione, che sia la Francia o l'Inghilterra, vediamo che non costano
        molto di meno. A differenza dell'Italia, lì non c'è il trust, cioè
        qui hanno fatto cartello, per cui come vedi sono prezzi inchiodati lì
        invece c'è piú vivacità di mercato, cioè un disco che esce, dopo sei
        mesi che è in commercio, c'è la possibilità di abbattere il costo,
        per esempio se costasse quarantatremila lire, dopo nove mesi un disco ne
        può costare trentacinque perché ormai è andato! Oppure fare il
        contrario, incitare la gente a comprare il disco perché all'inizio puoi
        trovarlo a meno prezzo. Cioè magari se lo compri ora lo paghi
        trentacinquemila lire, se magari invece aspetti il prezzo sale, insomma
        c'è sicuramente piú vivacità di mercato, quello che da noi non si
        riesce a sbloccare è il cartello che hanno fatto le multinazionali  INTERVISTATORE:
        la seconda domanda è un po' piú leggera è vero che torni a Napoli per
        un concerto all'aperto? Se sì quando?  FIORELLA:
        E dunque per la tournée estiva bisogna aspettare ancora un po' perché
        il calendario è in allestimento per cui noi 
        stiamo cercando, mi piacerebbe moltissimo, devo dire la verità,
        non ho mai cantato a Napoli città in piazza e mi piacerebbe proprio  INTERVISTATORE:
        Fare un bel concerto in piazza del plebiscito  FIORELLA:
        Eh mi piacerebbe moltissimo, non mi si è mai presentata l'occasione ma
        mi ricordo quando l'ho fatto nelle grandi città, a Torino in piazza S.
        Carlo è stata un'esperienza che non dimenticherò mai, ci saranno state
        quarantamila persone, proprio una cosa emozionante e quando si
        organizzano questi tipi di concerti in piazze nelle piazze delle grandi
        città l'affluenza è . . .   INTERVISTATORE: 
        In piazza del duomo qui a Milano sei venuta?  FIORELLA:
        In piazza del duomo l'ho fatto, non da sola eravamo in una sorta di
        rassegna ed è stato bello anche lì, mi piace, ecco, è una cosa molto
        emozionante, completamente diversa dall'atmosfera teatrale,
        elettrizzante direi, perché vedere tanta gente, ecco, mi ricordo un
        altro bagno di folla è stato a Modena quando tenni il concerto con
        Francesco De Gregori nel '99 a settembre, ecco lì è stata, a parte
        l'emozione di cantare con Francesco, ma anche avere tutta quella gente
        davanti è stato proprio un concerto indimenticabile, mi piace, mi
        diverte, sono contenta quando mi chiamano a farle  INTERVISTATORE: 
        Daniele da La Spezia fa una domanda un po' simile a quella che ti
        abbiamo fatto prima sugli autori dei testi Fossati De Gregori, Bubola,
        Silvestri, oltre ad essere dei bravissimi autori sono anche presumo tuoi
        amici. Mi togli una curiosità? Ma autrici femminili o perlomeno
        cantanti donne appartengono alla tua schiera di amici o no e se sì
        quali?  FIORELLA:
        Beh in realtà autrici donne fino a poco tempo fa praticamente non ce
        n'erano. Adesso c'è una nuova generazione, c'è una bella realtà che
        sta emergendo. Non mi è mai capitato, ecco, per esempio posso dire che
        ho ammirazione per Carmen Consoli, per Elisa, se ne avessero voglia e ci
        fosse l'occasione, se si presentasse l'occasione sarei ben lieta di
        cantare una loro canzone, per ora non c'è stata occasione   INTERVISTATORE: 
        fra l'altro da quello che ho letto mi sembra che tu decidi di
        interpretare una canzone  non
        in base all'autore ma in base proprio al testo . . . 
         FIORELLA: 
        Assolutamente!  INTERVISTATORE:
        . . .  se lo senti tu, per
        cui probabilmente se non hai cantato ancora canzoni di autrici è perché
        non hai trovato ancora testi . . . 
         FIORELLA:
        beh, veramente non è stata . . . non c'è stata l'occasione in realtà
        e poi con quelle che ho appena citato c'è un salto generazionale
        notevole per cui è piú facile che io canti canzoni di persone, a parte
        Daniele Silvestri e Samuele Bersani, che sono i due casi, diciamo,
        italiani che piú si avvicinano alla canzone d'autore, per il resto ho
        bisogno di cose condivisibili ma anche che siano adatte alla mia età,
        insomma, non posso cantare contenuti da ragazzina, [ride] sarei
        ridicola! E allora è piú facile che questo io lo abbia da persone con
        le quali dividere anche l'età, le esperienze, il vissuto, le letture,
        insomma, è piú semplice che io riesca a farlo con De Gregori, con
        Fossati, con Bubola o con tutti quelli che hanno sopracitato perché
        siamo piú o meno appartenenti alla stessa . . . 
         INTERVISTATORE: 
        Però diciamo che potrebbe succedere  FIORELLA:
        Potrebbe, mi piacerebbe, sono sincera mi piacerebbe, mi piacerebbe molto
        anzi!  INTERVISTATORE: 
        Senti ancora . . . no! Marzia fa una domanda sul tuo rapporto
        particolare con Fossati . . .   FIORELLA:
        Sì INTERVISTATORE:
        e ti chiede Smentisce o conferma le voci su una sua relazione con Ivano
        Fossati? Avete davvero la storia che vi attribuiscono da anni? 
         FIORELLA: 
        Ma per carità!! Assolutamente no! Escludo e smentisco nella
        maniera piú categorica! Non perché Fossati non sia un bell'uomo anzi!
        Piace molto anche alle donne, ma non è stato il nostro caso, c'è
        veramente un rapporto di pura stima reciproca, affinità e amicizia  INTERVISTATORE:
        Anche affinità caratteriali  FIORELLA: 
        anche affinità caratteriali, sì, perché no? Certo. Ma io penso
        che poi i rapporti umani si basino sull'affinità che siano rapporti di
        lavoro, d'amicizia o d'amore, insomma, penso che alla base ci debba
        essere una sorta di affinità e di stima reciproca, sì altrimenti non
        ha senso, insomma, ognuno si circonda delle persone che piú gli
        somigliano, in questo caso in tante cose ci somigliamo 
         INTERVISTATORE:
        Ancora Gigi che chiede sul tuo sito nella sezione 
        a proposito di prendi posizione su alcuni gravissimi problemi 
        che ci affliggono credi che manifestazioni come Live Aid e simili
        siano effettivamente utili a queste cause o sono solo pubblicità per
        chi vi partecipa?  FIORELLA:
        Beh io penso che questo dipende dalla coscienza individuale, cioè se
        uno partecipa ad una manifestazione del genere perché pensa che in quel
        modo . . .  passare per
        televisione o pensa che esserci è importante perché ne vuole cavare un
        aspetto diciamo così promozionale, io questo non lo so. Certo è che
        non posso entrare nella coscienza della gente, certo è che mi piace
        pensare che quelli che vi partecipano lo fanno per spirito di solidarietà,
        e a volte possono essere utili, perché no? Cioè io penso che
        "Live Aid" è stato utile piú di qualsiasi altro discorso al
        di là dei fondi raccolti che hanno fatto comodo ai destinatari e penso
        anche che ci sia stata una mobilitazione a parlare del problema, del
        problema soprattutto africano che in questo momento è un problema che
        va affrontato e, ripeto, questo sta alla coscienza di ognuno di noi, io
        non posso sapere chi ha partecipato perché sentiva la causa e chi 
        lo ha fatto per essere trasmesso per televisione, non lo so. Io
        voglio pensare invece che ci sia stata una partecipazione civile e
        cosciente ed onesta.  INTERVISTATORE:
        Ecco ancora Michela ti chiede . . . fa una domanda a proposito di un
        cantautore di cui penso tu non abbia ancora interpretato alcuna canzone
        Hai mai pensato Fiorella di cantare una canzone di Renato Zero? Secondo
        me faresti contenta tanta gente oppure che Renato ti regali una canzone
        sua, qualcuna che è in contatto con lui potrebbe farglielo sapere,  
        chi è in contatto con lui potrebbe farglielo sapere ciao da
        Michela  FIORELLA:
        ma ci siamo visti . . . quando è stato. . . neanche un anno fa proprio
        qui a Milano, siamo andati a cena insieme e ti dirò che se n'è anche
        parlato di questa possibilità   INTERVISTATORE:
        e si sta concretizzando qualche cosa?  FIORELLA:
        ma per adesso non ci siamo piú sentiti, è un po' che non ci sentiamo,
        però chissà? Sai queste cose non si possono programmare, niente di
        quello che ci succede intorno, almeno per me con le persone che conosco,
        si possono programmare. Sono cose che succedono così perché devono
        succedere, per appunto come dicevamo prima per simpatia, per stima, per
        voglia di fare. Non escludo che questo un giorno possa capitare, conosco
        Renato da tanti anni, se avesse la possibilità di scrivere una canzone
        adatta a me, la canterei volentieri perché no??  INTERVISTATORE: 
        Quindi aspettiamo e potrebbe succedere anche quest'altra cosa
        nuova  FIORELLA:
        Sì, chissà??  INTERVISTATORE: 
        C'è Sissi che ti fa una domanda piú personale e ti dice
        immagino la tua vita in tour: alberghi, ristoranti e simili. E'
        bellissimo viaggiare, ma da donna ti manca un po' quel tran-tran
        domestico? Una casa, un luogo tuo fatto dalla tua cucina eccetera?  FIORELLA:
        Assolutamente sì! E' la cosa che piú mi manca quando sono in giro e
        infatti adesso che la tournée sarà finita spesso mi domandano "ma
        vai in vacanza?"  ma
        non ci penso per niente di rifare una valigia, di rimettermi lì,
        vestire di nuovo e pensare a quello che mi devo mettere, andare in
        albergo, la sera devo scendere a cena, me devo rivestire, NO! Ho la
        fortuna di avere una casa in campagna, mi rifugio lì, voglio stare in
        tuta da ginnastica per almeno almeno un dieci giorni senza . . . poi
        dopo magari ci penserò ma per adesso proprio 
        . . . quello che mi manca di piú 
        è proprio questo, è la casa ma credo che tutti quelli che
        viaggiano spesso hanno questo desiderio di tornare a casa, anche se devo
        dire che questa è la parte del mio lavoro che mi piace di piú, non
        potrei farne a meno, io non potrei pensare a questo lavoro senza pensare
        di poter andare a cantare in giro davanti alla gente, mi piace, è la
        parte piú divertente piú gratificante, sono contenta di farlo. Quando
        sono ferma per troppo tempo quello che mi manca di piú è andare in
        giro. Poi certo quando ci stai comincia ad essere due o tre mesi che vai
        a casa pochissime volte senti il desiderio del tuo letto, della tua
        cucina . . .   INTERVISTATORE: 
        Fra l'altro anche mi ricordo di un'intervista che ho letto e che
        diceva . . . in cui tu dicevi che il tempo migliore è quello dedicato a
        sé stessi, no? Penso che ogni tanto, anzi a maggior ragione viaggiando
        così tanto e dovendo stare così tanto sempre in mezzo alla gente poi
        ci sia l'esigenza di stare soli con sé stessi ogni tanto  FIORELLA:
        Ma, io penso di essere una persona estremamente privilegiata, prima cosa
        per il mestiere che faccio, perché faccio un mestiere che mi piace e
        questo non è fortuna di tutti, poi di avere un riconoscimento e questa
        è un'ulteriore fortuna e un ulteriore privilegio e poi perché sì,
        passiamo dei periodi così lunghi in cui ecco veramente a volte mi
        sveglio e non mi ricordo piú dove sono, perché abbiamo migliaia di
        chilometri sulle spalle e periodi molto lunghi di pressione, dove sei
        sotto pressione, stress, con delle responsabilità però ho anche la
        fortuna di avere dei periodi lunghi da dedicare a me stessa, e questo
        credo che sia una fortuna indicibile ed è una fortuna e un privilegio
        che mi rendo conto di avere so di essere una persona fortunata, perché
        spesso mi accorgo e so, insomma, basta guardarsi intorno, le persone si
        alzano alla mattina vanno a lavorare la sera tornano a casa stanche non
        hanno tempo né di dedicare tempo ai propri figli né di leggere un
        libro né di dedicare tempo a sé stessi e questo del tempo, ecco, il
        tempo che ho a disposizione in certi momenti, in certi periodi della mia
        vita credo che sia  la
        ricchezza piú grande che una persona possa avere  INTERVISTATORE:
        Dani83 ti chiede Ti capita mai di fermarti a guardare il cielo e di
        chiederti se qualcosa  dall'altra
        parte dell'universo sta facendo la stessa cosa? Ti piacciono le
        costellazioni? C'è qualche costellazione che per te ha una qualche
        importanza?  FIORELLA:
        Beh devo dire che non lo faccio spesso. Ma a tutti è capitato di
        domandarsi dove finisce, dove comincia e dove finisce, dove finisce e
        cosa c'è e cosa c'è dopo quando è finito per cui questo fascino dei
        buchi neri delle costellazioni e del cosmo penso che piú o meno sia
        successo un po' a tutti, ecco, di farsi delle domande di questo tipo,
        poi alla fine non riesci a datte una risposta per cui rimane il fascino
        del sapere appunto del non sapere. Le costellazioni si, mi capita a
        volte nelle notti d'estate di alzare la testa 
        e guardare in alto come succede a tutti ma non c'è una
        costellazione che conosco così bene, so a malapena dov'è il grande
        carro perché lo riconosco ma per il resto non ne so granché, sono
        sincera  INTERVISTATORE: 
        Senti invece Daniele da La Spezia ti riporta ancora un po' sulla
        realtà perché ti chiede, ti fa una domanda sul caso Masini, Marco
        Masini     un
        commento se te la senti sulla vicenda e la decisione circa l'abbandono
        di Masini dalla scena musicale e comunque sia hai conosciuto lungo la
        tua carriera episodi simili a Masini o a Martini? Un abbraccio 
         FIORELLA: 
        . . . Oddio io non ne so niente! Ha abbandonato la scena
        musicale?  INTERVISTATORE:
        Ha deciso diii  . . . sì!
        Ha deciso di smettere di cantare  FIORELLA:
        Io chiedo scusa ma . . . non ne sapevo niente  INTERVISTATORE:
        Beh è in tournée da due mesi, quindi . . .   FIORELLA:
        Allora è in tournée!  INTERVISTATORE: 
        no, TU sei in tournée e quindi eri anche giustificata . . .  FIORELLA:
        Aaaaah  eh no! Mi perdoni
        Masini, non lo sapevo! Non lo so insomma, sono questioni talmente
        personali . . .   INTERVISTATORE:
        Però ti chiede anche se hai conosciuto negli anni passati casi simili a
        questi di un cantante che ad un certo punto decide di abbandonare la
        scena per qualsiasi altro motivo . . . 
         FIORELLA:
        No, ci sono i Pooh che danno l'addio alle scene da vent'anni [ride] 
         INTERVISTATORE:
        e poi puntualmente ci ritornano  FIORELLA:
        No scherzo, era uno scherzo però quando dicono "basta questo è
        l'ultimo album, è un addio" poi invece vedi che la loro carriera
        va avanti imperterrita e inossidabile! No, no, adesso a parte 
        gli scherzi non m'è mai capitato  INTERVISTATORE: 
        Senti invece Marzia . . . Marzia è un po' cattivella, fa delle
        domande sempre un pochettino . . . 
        le pesa invecchiare? Cosa vuol dire per una donna? e per te in
        particolare?  FIORELLA:
        Beh, dire che non si fanno i conti con lo specchio sarebbe ipocrita e
        bugiardo, sono in un'età in cui faccio i conti con lo specchio, mi
        guardo e vedo che gli anni passano. E dire che questo mi fa piacere, NO,
        non mi fa piacere. Allora cerco di combattere, cerco di andare in
        palestra il piú possibile, cerco di tenermi in forma, perché cerco di
        resistere. Oddio non è che questo mi tolga il sonno eh? Non sono una
        fissata, e una che cerca la giovinezza a tutti i costi, e non sarei
        disposta a menomazioni per questo e comunque non sarei disposta a
        siliconi vari, perché non mi piace, non dico che un giorno non ricorrerò
        alla chirurgia plastica, non ho nulla in contrario, non mi piace che la
        gente si cambi i connotati, ecco, questo non lo farei mai, non chiederei
        mai zigomi che non ho mai avuto, labbra che non ho mai avuto, ma magari
        'na tiratina!!!  INTERVISTATORE: 
        Oooh io adesso sono contento di leggere questa domanda . . .  FIORELLA:
        Però ecco a prescindere da queste cose estetiche, mi auguro solo di
        rimanere in salute e con il cervello . . . l'unica cosa che mi fa
        terrore della vecchiaia è la perdita della ragione e della memoria,
        ecco questo penso, che poi al di là dell'aspetto fisico che poi alla
        fine uno se ne frega, ma la memoria e la ragione penso che sia . . .
        vorrei continuare a mantenere il cervello attivo, questa è la cosa che
        mi fa piú paura di tutte.  INTERVISTATORE:
        Senti io sono particolarmente contento di leggere questa domanda di Clau
        perché dice Ciao Fiorella questa non è proprio una domanda e
        sicuramente non sarà votata invece, Clau, ha ricevuto sei voti la tua
        domanda, il tuo saluto  e tu
        non saprai mai che ti ho scritto  FIORELLA:
        Io???  INTERVISTATORE: 
        sì, dice tu, Fiorella, non saprai mai che io ti ho scritto e
        invece adesso lo sai ma io volevo solo salutarti e darti il bacio piú
        grande che c'è dato che non potrò partecipare alla tua interNetvista.
        Ti voglio bene Clau   FIORELLA:
        Allora Clau la conosco, Clau se non mi sbaglio ha diciassette anni, o
        sedici o diciassette anni, ed è giovanissima e mi manda sempre i saluti
        della buonanotte  per cui
        approfitto di questa . . . l'ho già salutata tramite forum altre volte
        ma è veramente carina! Sono contenta che voi l'abbiate sorteggiata
        perché mi fa piacere salutarla.  INTERVISTATORE:
        Bruno ti fa una domanda . . . non sono un tuo fan 
        ma sono una persona che ti ammira molto per le qualità musicali
        e la sensibilità verso il bello e il triste della vita. Visto che non
        è banale sarebbe importante prima di un concerto o di un album
        raccontassi il valore per te penso che si riferisca al bello e al triste
        della vita! Al valore del bello e del triste della vita.  FIORELLA:
         ehm io penso che . . . 
         INTERVISTATORE: 
        a proposito di questo anch'io ho notato che tante volte tu riesci
        ad esprimere nelle tue canzoni i lati piú dolorosi, forse anche piú
        tristi della vita  però lo
        riesci a fare in un modo che spinge chi ascolta quella canzone ad
        accettare serenamente anche questi aspetti forse piú oscuri e piú
        pesanti della nostra vita  adesso
        io non so se la domanda di Bruno si riferisse a questo però mi veniva
        in mente questa cosa che anch'io ho sentito tante volte ascoltando
        alcune tue canzoni come quelle del tuo ultimo album sono comunque
        canzoni che raccontano storie tristi raccontano sempre separazioni però
        lo fanno in un modo in cui, cioè, in un modo che nel cuore
        dell'ascoltatore vengono suscitate da una parte eccitazione dall'altra
        parte quasi voglia di riscatto, o comunque grinta per superare quella
        condizione di dolore  FIORELLA:
        Beh perché forse questo fa parte della mia personalità, io non scappo
        dal dolore nel senso che non vado certo in cerca di storie dolorose, ma
        quando mi capita di ascoltarle . . . detesto la gente che scappa dal
        dolore. Purtroppo è pieno il mondo e stiamo in un'epoca un po' strana,
        diciamo così, si scappa dal dolore, cioè la gente non vuole soffrire.
        Sembra che tutto ciò che ti capita intorno, qualcosa che è come da
        evitare, come fosse un virus da evitare. Beh io non scappo, nel senso
        che il dolore non mi fa paura, cioè, ti ripeto, non lo cerco, non sono
        di certo quella che va a ricercare le storie tristi per forza, ma quando
        mi capita lo affronto con coraggio, anche quello che capita a me, penso
        che il dolore faccia parte della nostra vita. Fare finta di niente non
        serve, perché poi tutti, TUTTI ci troviamo una volta o due nella vita
        ad affrontare cose che sono veramente dolorose, per cui non serve, è
        meglio esorcizzarlo parlandone: è quello che faccio!  INTERVISTATORE:
        Io mi ricordo a proposito dell'accettare alcune debolezze nostre, la
        presentazione secondo me bellissima che hai fatto durante il concerto di
        Milano di febbraio della timidezza, quando hai introdotto "Occhi
        Neri", che hai detto "la timidezza da tanti è considerata una
        malattia e se è da considerare una malattia" tu hai detto
        "secondo me non è una malattia da curare, ma una malattia da
        salvaguardare"   FIORELLA:
        Sì secondo me sì perché lo penso seriamente e sinceramente, cioè mi
        fanno molta piú simpatia i timidi che gli arroganti, sempre tornando ai
        tempi in cui stiamo vivendo cioè, preferisco le persone impacciate a
        quelle che stanno a proprio agio in ogni situazione, quelli che
        raccontano le barzellette, quelli che "buongiorno a tutti",
        quelli che pacche sulle spalle, non mi fanno simpatia, mi fanno piú
        simpatia quelli che sono da scoprire, quelli che in genere si tengono in
        disparte, per timidezza, per riservatezza, perché a volte la
        riservatezza è parente intima della timidezza. Sono piú portata ad
        avere simpatia per questo tipo di persona che dell'altra  INTERVISTATORE:
        Adesso ti faccio una domanda che ci arriva da Steve Come fai a suscitare
        emozioni così forti quando canti?  FIORELLA:
        perché mi emoziono io per prima! Ecco, forse se ci riesco, ci riesco
        perché io mi emoziono per prima, perché il lavoro dell'interprete è
        un po' come il lavoro dell'attore. Un attore riesce a dare il meglio di
        sé quando ha una buona storia da raccontare e per me è la stessa cosa,
        se ho una buona storia da raccontare, una storia nella quale potermi
        identificare per cose che ho vissuto, ma non necessariamente, anche per
        cose che ho visto vivere agli altri e che potrebbero un giorno
        interessarmi da vicino. Ecco perché do sempre molta importanza ai
        testi, do sempre molta importanza a quello che dico perché voglio
        assumermi la responsabilità di quello che dico, anche se quello che
        dico è stato scritto da altri, non me lo dimentico, cioè quando scelgo
        una canzone la scelgo perché è come se l'avessi scritta io e allora
        provando io stessa delle emozioni forse, se ci riesco, quando ci riesco,
        riesco a trasmetterla agli altri.  INTERVISTATORE: 
        Senti Marcella ti chiede ciao Fiorella ho notato che per la prima
        volta interpreti un brano scritto da una donna, chi è Ilaria Scala?  FIORELLA:
        Sì! Ilaria Scala . . . sì c'è una ragazza che ha scritto un testo la
        musica è stata scritta da Piero fabrizi. Questa ragazza insieme a tante
        altre ragazze mi ha fatto pervenire un testo che poi non era . . . era
        una poesia, però questa poesia aveva una musicalità, perché non
        sempre le poesie . . . adesso qui c'è da parlare qualche secondo sulla
        confusione che la gente fa tra poesia e canzone. La poesia e la canzone
        viaggiano su binari paralleli, ma non si incontrano mai, tant'è vero
        che spesso hanno provato a musicare poesie con scarso risultato o è
        successo anche eccetto casi sporadici che qualche bravo poeta abbia
        deciso di scrivere un testo su una musica ma come vedi non s'è mai
        concretizzato nulla, perché in realtà la canzone ha delle regole che
        la poesia non ha, la canzone è imbrigliata nella musica, la canzone ha
        bisogno di un inizio, di uno svolgimento e di una conclusione, mentre la
        poesia no, ci sono poesie di Pasolini lunghe quattro pagine e di altri
        poeti. La canzone no, per cui c'è un modo di scrivere canzoni che non
        è lo stesso modo che si usa per scrivere poesie. Questo testo aveva una
        sua musicalità, questa poesia aveva una musicalità, l'ho fatta leggere
        a Piero, perché il testo era arrivato a me e tutt'e due concordi col
        dire che poteva essere utilizzato come testo per una canzone. 
         INTERVISTATORE: 
        Qual è il titolo della . . . 
         FIORELLA:
        L'uomo di polvere. E' uno stranissimo testo, un testo molto strano, che
        . . . io almeno ci ho visto una descrizione di un disturbo, quasi di un
        disturbo mentale, è una curiosa canzone, bella, bel testo.  INTERVISTATORE:
        E poi sempre Marcella ti chiede se canteresti una canzone scritta da uno
        sconosciuto, se questa canzone ti colpisse  FIORELLA:
        Sì, e come no? Magari!! Ne sarei anche diciamo . . . stuzzicherebbe
        anche la mia vanità di scopritrice di talenti  perché
        no? Mi piacerebbe eccome! Ma io sento sempre, ascolto sempre tutto
        quello che mi viene fornito, che mi viene dato, magari ci metto un po'
        di tempo perché è normale che, adesso per esempio che sono in tournée
        ho una valanga di cd, di cassette, di testi da visionare e onestamente
        non ho avuto tempo di aprirne neanche uno. Adesso che la tournée sarà
        finita con calma, ogni tanto comincerò a sentire tutto.  INTERVISTATORE:
        Ancora Daniele da La Spezia ti dice hai recentemente dichiarato la tua
        passione per il teatro e la voglia di cimentarti in un prossimo
        progetto. Ci stai ancora pensando e soprattutto in che genere vorresti
        cimentarti? Un abbraccio da Daniele e la Katia  FIORELLA: 
        Beh non ho detto che ho questa passione per il teatro . . . ho
        detto che, probabilmente, forse, che non mi dispiacerebbe mettermi alla
        prova con un altro tipo di spettacolo che non sia per forza legato alla
        musica. Diciamo che finora m'hanno proposto sempre commedie musicali e
        onestamente io non le amo molto sono sincera, non sono un'appassionata
        di commedie musicali e neanche di film musicali, quando nei film cantano
        non vedo l'ora che finiscano di cantare perché proprio non è una
        passione  INTERVISTATORE: 
        Infatti c'era qualcun altro che ti proponeva di fare un musical  FIORELLA:
        Eh no! E' una cosa che non . . .   INTERVISTATORE:
        Non è una cosa che ti piacerebbe fare!  FIORELLA:
        No! Non li amo molto eccetto i musical, quelli classici, sai quelli
        talmente famosi e talmente belli, posso dire Cher  E'
        possibile che abbia citato  posso
        dire  . . . ecco ho visto
        per esempio ultimamente una bella cosa, erano anni che non lo vedevo, il 
        Nôtre Dame de Paris quando è venuto qui, devo dire che è un
        bel musical anche se io continuo a non avere questa passione ecco non ho
        una passione per i musical, no!  INTERVISTATORE:
        Adesso c'è un saluto di Annamaria ti voglio ringraziare perché tramite
        le tue canzoni ho trovato la forza di combattere la mia malattia, sono
        stata mastectomizzata e sto facendo la chemio volevo farti i complimenti
        per il tuo concerto e chiederti di fare piú serate a Roma se puoi  FIORELLA:
        Innanzitutto di fronte a queste cose che dire non posso fare che gli
        auguri di tutto cuore e che trovi la forza necessaria per affrontare
        tutto questo. E' facile dirlo da fuori però, insomma, non troverei
        altre parole per poterle stare vicino e poi mi fa piacere, ecco, in
        questi casi io mi sento veramente una formica, ecco, mi sento come una
        formica che affronta cose piú grandi di sé! Questa mi sembra una cosa
        molto piú grande delle mie possibilità, per cui quando lo sento non può
        che farmi piacere naturalmente, ma mi sembra proprio di . . . mi sembra
        talmente poco quello che faccio rispetto a cose così gravi e così
        importanti che veramente mi sento piccola piccola e non so che cosa
        dire. E poi i concerti a Roma non dipendono da me, purtroppo noi
        affidiamo i nostri calendari alle agenzie, io spero, però a Roma
        quest'estate so che parteciperò almeno questo è quello che mi hanno
        detto a questa manifestazione che si chiama "Fiesta" ed è a
        Roma, non ho mai partecipato per cui . . . 
        so che è una manifestazione grandissima che chiama . . . 
         INTERVISTATORE:
        Quando?  FIORELLA:
        . . . a luglio, però, ecco, chi segue magari il mio sito darò
        informazioni all'interno appena il calendario si sarà delineato, adesso
        è un po' presto, so, m'hanno detto che parteciperò a questa
        manifestazione, manifestazione popolarissima a prezzi bassissimi per
        cui, ecco, anche questo volevo dirlo, a volte mi hanno scritto nel forum
        che i prezzi dei biglietti erano alti in teatro, mi rendo conto che è
        vero, però i teatri purtroppo sono quelli che sono non abbiamo spazi
        intermedi, o si va negli stadi o ci sono teatri da mille posti, da
        novecento posti da millecento posti, non abbiamo gli spazi intermedi da
        duemila e cinque, tremila posti, sono rari. Ecco, se pensi che il teatro
        Smeraldo di Milano è il teatro piú grande d'Italia e porta duemila
        persone, purtroppo i costi lievitano per questo perché la struttura è
        una struttura che va in giro è una struttura grossa con tanta gente che
        ci lavora e i posti in teatro sono quelli, allora cercherò quest'estate
        quando mi sarà possibile, ecco, per esempio faremo l'idroscalo a
        Milano, dove il costo del biglietto è veramente irrisorio, così
        cercherò di fare in modo che possano partecipare tutti quelli che non
        hanno potuto o trovato posto o non hanno avuto possibilità proprio
        economiche di accedere in teatro  INTERVISTATORE:
        Quindi all'idroscalo verrai anche quest'estate!  FIORELLA:
        Sì   INTERVISTATORE: 
        Senti Dan ti chiede l'amore si paga con l'amore, ma perché
        bussare alla porta di Dio se c'è l'amore? E perché piangere e ogni
        volta dare un significato preciso alle lacrime?  FIORELLA:
         Che domande mi fanno! Io
        questo non lo so, penso che si bussa alla porta di Dio per avere delle
        risposte, risposte che, per quel che mi riguarda dicevo prima, non
        riesco a trovare, non riesco a trovare né il perché delle ingiustizie
        del mondo, non riesco a trovare perché la gente muore, non riesco a
        trovare . . .  tanti perché
        non riesco a trovarli, io almeno non ci riesco, magari qualcuno lo farà
        e qualcuno sarà piú fortunato. E' vero che l'amore si paga con
        l'amore, è vero che basterebbe questo, in realtà, ma mi pare che
        insomma la realtà ci dimostri che purtroppo non è così, dovrebbe
        essere così, ma così non è!  INTERVISTATORE:
        Senti Stefano ti fa una domanda a proposito del Pavarotti &Friends e
        chiede che cosa canterai . . .   FIORELLA:
        Non lo so!  INTERVISTATORE:
        . . . in quella manifestazione . . . non lo sai ancora?  FIORELLA:
        non so niente ancora! E' presto.   INTERVISTATORE:
        e duetterai con Luciano?   FIORELLA:
        beh se si va lì, se si decide di andare, sicuramente si dovrà duettare
        con Luciano, ma non so niente, è un po' presto 
         INTERVISTATORE: 
        se sì lo farai con una tua canzone o ti cimenterai in un pezzo
        d'opera?  FIORELLA: 
        eh ancora non lo so, un pezzo d'opera . . . 
        oddio, non lo so, ma tutto è possibile, non so niente ancora, è
        presto!  INTERVISTATORE: 
        Elena da Torino ti chiede qual è la canzone tra quelle che hai
        interpretato che senti piú tua, qual è quella che ti regala piú
        emozioni  FIORELLA:
        Beh questa è come quella "con quale cantautore ti senti . . . non
        lo so, prima ho citato "i treni a vapore" che è una delle piú
        belle canzoni insieme magari a, non so, "quello che le donne non
        dicono" sono quelle canzoni che ti rimangono addosso per sempre.
        Un'altra canzone che posso citare che è una delle piú belle che io
        abbia sicuramente ricevuto è Giovanna d'Arco di Francesco De Gregori,
        ecco penso che queste canzoni qui siano tra le mie piú belle  INTERVISTATORE:
        poi penso che dipenda molto dal periodo, no? in cui si canta quella
        canzone  FIORELLA:
        Assolutamente sì, sì   INTERVISTATORE:
        Per cui non ce n'è una in assoluto . . . 
         FIORELLA:
        no, io non riesco a dirlo, non riesco, adesso per esempio quella che
        canto con piú emozione tutte le volte è l'assenza, perché mi
        coinvolge da vicino e la sento piú mia, faccio sempre fatica la sera ad
        arrivare alla fine perché . . . però insomma è difficile dire . . .
        non ce la faccio a dire qual è la canzone, sono talmente state tutte
        importanti per me che non posso sceglierne una, è impossibile  INTERVISTATORE:
        Caterina ti fa una domanda sulla differenza tra fragilità e debolezza a
        proposito del tuo ultimo album hai dichiarato che essere fragili vuol
        dire essere in una condizione di debolezza. Non pensi che ci sia
        differenza fra le due realtà? In fondo si è deboli quando non si vede
        piú una via d'uscita, fragili quando si soffre ma si sa di avere forza
        per reagire cosa ne pensi?  FIORELLA:
        Beh diciamo che penso che innanzitutto la vita ti pone di fronte a prove
        difficili da affrontare, questo ti crea uno stato di fragilità poi sta
        a noi cercare di reagire e non cadere nella debolezza e cercare di
        reagire e di uscirne. Io penso che ammettere la propria fragilità è un
        punto di forza. Sembra una contraddizione in termini ma in realtà non
        lo è. L'avere la forza di ammettere di essere fragili, di chiedere
        aiuto a volte quando ne abbiamo bisogno, questo è un punto di forza,
        certo è che ci sarebbe da giocare sulle sfumature, adesso, fra
        debolezza e fragilità. Diciamo che bisogna avere la forza di uscirne da
        tutt'e due i casi e penso che questo sia l'importante, però il doverlo
        e poterlo ammettere credo che sia una . . . 
         INTERVISTATORE:
        A proposito della forza di uscire mi viene in mente quello che tu hai
        scritto a proposito della tua canzone come si cambia, si cambia per non
        morire e in una recente intervista ho letto che tu dicevi che sempre si
        ha la forza per cambiare quindi sempre si ha la forza di uscire dalle
        situazioni difficili e di dolore, però io e penso anche altri penso
        conosciamo persone che non ce l'hanno ancora fatta o comunque che ce la
        stanno forse facendo ma sono ancora immersi, vorrei, insomma, che tu
        dicessi anche due parole a queste persone che forse adesso stanno
        facendo fatica a trovare questa forza.  FIORELLA:
        Beh io penso che non c'è dolore che non si possa sopportare, diceva
        qualcuno, cioè il dolore che non sopporti ti ucciderà sul colpo,
        diceva il saggio, e penso che sia fondamentalmente così. Tutti i dolori
        si possono sopportare, nel momento in cui li stai vivendo ti sembrano
        insormontabili, ti sembra che il mondo ti crolli addosso, ti sembra che
        la tua vita sia finita, però credo che il guardarsi intorno e rendersi
        conto che insomma come dicevamo prima ognuno di noi è toccato ad
        affrontare cose difficili, se ne viene fuori, prima o poi se ne viene
        fuori, bisogna certo avere la forza di farlo e a volte quando non si ha
        la forza di farlo bisogna avere il coraggio di chiedere aiuto, non
        bisogna neanche lì vergognarsi perché a volte il dolore ti fa cadere
        in depressione e la depressione è una brutta bestia, che bisogna
        combattere bisogna affrontare bisogna avere il coraggio di ammetterlo di
        essere depressi. E poi con i mezzi e i metodi che ognuno ritiene piú
        validi per ognuno di noi. C'è chi l'affronta con i farmaci, c'è chi
        l'affronta con la psicoterapia c'è chi l'affronta con la psicoterapia e
        i farmaci, ma credo che questo è un problema serio, un problema serio
        che va affrontato perché c'è una percentuale altissima di persone in
        preda alla depressione e molti non lo vogliono ammettere, le famiglie
        fanno finta di non accorgersene perché è doloroso dover ammettere di
        avere un familiare con dei disturbi e invece bisogna avere il coraggio
        di parlarne e di cercare di uscirne quando c'è una patologia di questo
        tipo e poi quando invece c'è soltanto il dolore da affrontare cercare
        di rimboccarsi le maniche e uscirne ripeto se ce la facciamo da noi è
        meglio, io penso che la forza la si trova altrimenti ci sarebbe un mondo
        pieno di Zombies, invece vedi che ce la facciamo poi alla fine a . . . 
         INTERVISTATORE:
        Senti Fiorella concludiamo con l'invito a cena che ti viene fatto da
        Giovanna  FIORELLA:
        Ah! Adesso veramente c'ho 'na fame Giovanna! [ride]  INTERVISTATORE:
        e però il problema è che è a Roma  FIORELLA:
        Ah e vabbeh allora dovremmo rimandare!  INTERVISTATORE: 
        Quando vieni a Roma e non stai dai tuoi vieni 
        a cena da me? Cucino bene ho un bel marito e due figlie
        carinissime, ciao ciao da Giovanna  FIORELLA:
        Grazie Giovanna, mando un saluto affettuoso al marito carinissimo e alle
        due figlie  INTERVISTATORE: 
        E con questa domanda concludiamo la nostra interNetvista a
        Fiorella Mannoia che ringraziamo ancora tantissimo di essere venuta qui
        . . .   FIORELLA:
        Grazie, grazie a voi  INTERVISTATORE:
        . . . di aver raccolto il nostro invito e di aver dialogato per un'ora
        con i suoi fans salutiamo e ringraziamo tantissimo tutti voi che siete
        stati collegati con noi per quest'ora e vi ricordo che Diotima
        organizzerà altre interNetviste, speriamo ancora con Fiorella . . .  FIORELLA:
        Volentieri, sono stata bene!  INTERVISTATORE: 
        . . . per ritornare qui a dialogare con i suoi fans
        periodicamente e anche con altri personaggi, quindi ogni tanto andate a
        vedere il sito www.diotima.it Ciao a tutti e ancora grazie  FIORELLA:
        Ciao, grazie! 
 
 
 
 
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 L'album è anche un omaggio nei confronti di quelle persone che mi hanno sempre seguita in concerto CERTE PICCOLE VOCI" SUSSURRATE, cantate, prese in prestito. L'ultimo album di Fiorella Mannoia è una raccolta "live" di tutte le canzoni più belle dell'interprete fino ad ora mai registrate. Dentro "Certe piccole voci" ci sono infatti tutti i pezzi più significativi, che hanno scandito la carriera della Mannoia: I treni a vapore e Le notti di maggio di Fossati, I Muscoli del capitano di De Gregori, la più recente e suggestiva Sally di Vasco Rossi. Insomma l'album racchiude un po' tutta la sua storia. Una storia che Fiorella tornerà a ridire sul palco nel corso del suo imminente tour (a questo proposito farà tappa a Riccione il prossimo 8 marzo). Al centro del tour ci saranno sicuramente le canzoni - spiega la cantante, ospite nei giorni scorsi negli studi di Radio Gamma Regione Romagna - poi sicuramente avrò modo di scambiare anche qualche parola con il pubblico, ma non è che ho in mente di fare o dire delle cose ben definite, credo che ogni volta sarà diverso. Un album raccolta significa anche voler fare un po' il punto della situazione? Non necessariamente. Ho voluto scandire le tappe di un percorso, questo sì, ma si trattava solo di un desiderio dettato dalla voglia di fermare i momenti più belli che hanno fatto parte del mio lavoro e che lo hanno reso importante. E poi l'album è anche un omaggio nei confronti di quelle persone che mi hanno sempre seguita in concerto. È una cosa che ho voluto fare e mi sembrava giusto fare. C'è un autore, che ha scritto per te con il quale riesci ad entrare meglio in simbiosi? È davvero difficile dirlo, per me ha scritto grandi canzoni Ruggeri, basti citare Quello che le donne non dicono, Fossati, De Gregori. Sono talmente diversi i loro linguaggi, che è sempre stata una sfida cercare di filtrare la loro scrittura attraverso la mia sensibilità. Non credo di avere preferenze in questo senso. C'è invece un'autrice che stimi e che vorresti scrivesse qualcosa per te? Nel corso della mia carriera non ho mai interpretato un brano scritto da una donna, mi sarebbe piaciuto molto, ma è anche vero che le autrici sono poche. Certo adesso si stanno facendo strada, tra le più giovani, delle proposte interessanti, ma sono di un'altra generazione e il loro è un linguaggio che non si addice ad una donna di 40 anni. È vero che per me hanno scritto anche autori giovani come Bersani e Silvestri, ma in questo caso c'è una comunanza di espressione. Fiorella Mannoia non ha mai pensato di cimentarsi nella stesura di un testo? No, mi piacerebbe, ma dovrei confrontarmi con un repertorio troppo importante. Non è difficile scrivere canzoni, piuttosto è difficile scrivere queste canzoni. Come riesci a fare tuo un brano? Semplicemente scelgo di interpretare solo canzoni e concetti che condivido e di assumermene la responsabilità. Non ho mai voluto cantare brani che non sentivo miei e sono sempre riuscita a capire le cose che avrei potuto fare adattandole alla mia personalità. Ti è mai capitato di ascoltare un pezzo e di innamorartene a prima vista? Sì, di recente mi è successo con Sally di Vasco Rossi. Il bello di essere interprete è che tutto quello che vuoi cantare riesci a cantarlo. Comunque va sempre più scomparendo nel panorama musicale di oggi la figura dell'interprete? Si è vero, tra le nuove generazioni forse possiamo definire un'interprete Giorgia. Ma questo non credo che sia né un bene né un male. Se qualcuno riesce a scrivere quello che canta, allora tanto meglio. Hai mai perso un'occasione nel corso della tua carriera? Non ho mai rinunciato a niente. Amo questo lavoro, lo faccio con passione ed onestà, ma non l'ho neanche mai messo al primo posto, nella vita, credo ci siano cose molto più importanti 
 
 
 Biografia a cura di Maria Piera Bartolini Salinbeni (detta Mapi) 
 Allora,
        mi ci sono impegnata: Stefania,(perche' e' la capostipite e bisogna
        rispettare le gerarchie), Mapi, Lucy, Rosaria, Paolo di C.F., Paola,
        Paolone, Barbara, Giuliano er P. L'Infermiera, Laura, Michela,Cristina,
        Rafiki, Tina, Clau, Er Mozzo, Anna, Giacomo, Beppe, Alberto, Eline,
        Lothar, Nico, Chicca, Dani 83, Benedetta, Er Mozzo, Gio, Morpheus, Mr
        Tyler, Fax, Carla, Nato Ora, Salvatore, Nettuno, Marcella, Serenella,
        Daniele, Raffy, Astor, Patrizia, Ashya, Le Elene, Daniele, Acquarius,
        Gigi, Lucky, Lamer, Monseur Claude, Valentina, Roby di P., Marcos,
        Astro, Hernano, Eli 83, Valentina, Manfredi, Stefano, Rossana, Harry,
        Ginestra, Patty, Teo, Francesca da CT, Tamara, Giulia, Raffaele, Jena,
        Roby di PD., SaraBG, Marilena, Duna Bianca, Bianca, Obiwan, Spank, Eli
        83, Sally, Atrus, Astor, Nerina. (Sicuramente avro' dimenticato
        qualcuno, se e' cosi' me ne scuso in anticipo, accomodatevi sotto).
        Molti di voi per me hanno un volto ormai, altri sono solo nomi che
        conosco attraverso il forum, ma che spero di conoscere di persona nelle
        prossime occasioni, alcuni sono assidui altri intervengono
        sporadicamente. Ci tenevo a salutarvi tutti e a manifestarvi il mio
        affetto! Continuate a scrivere perche' io vi leggo sempre con
        attenzione, e ora che non ho niente da fare mi faro' viva piu' spesso!
        Una sera di queste vi daro' appuntamento in chat, alla quale, grazie a
        Nico, finalmente riesco ad accedere. Grazie di tutto a tutti!!! P.S.
        Dimenticavo le Charms e naturalmente.... IL SAGGIO che conosce il
        segreto della vostra, (nostra), follia!!!! Intervento di Fiorella uno
        per uno! 
 
 
 
 Torino
          24 marzo 2001 presso Teatro Colosseo 
 Stefano 
 
 
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             Il fascino della discrezione e della misura, l'armonia fra la ricerca musicale ambiziosa e policroma e la semplicità dei gesti che ce la comunicano. L'intensità e la fierezza di una voce in grado di aggiungere dignità alla dignità di sempre, vestono le canzoni che questa voce canta. Erede della grande tradizione delle interpreti, eccezione alle regole che giudica leggera e superficiale l'artista che non scrive ciò che canta, Fiorella Mannoia costituisce un caso unico nel panorama della musica italiana.  | 
          
             
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             Romana di nascita ma trasferita a Milano da molti anni, ha saputo costruirsi dalla metà degli anni ottanta la necessaria credibilità per diventare la voce e il controcanto femminile di una canzone d'autore storicamente declinata al maschile.  | 
          
             
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             Gli esordi risalgono a Castrocaro, dove nel 1968 Fiorella si esibisce con "Un bimbo sul leone", brano di Adriano Celentano (già da allora -dunque- emerge la vocazione ad interpretare brani nati per tonalità "maschili"). Nello stesso periodo, comincia ad incidere i primi 45 giri. Nel 1972 dà vita al sodalizio col musicista Memmo Foresi, con il quale forma il duo "Mannoia, Foresi & co." (da cui un solo, omonimo, Lp). La prima occasione di incontro col grande pubblico è il Festival di Sanremo del 1981, dove Fiorella presenta "Caffè nero bollente". A questa esperienza segue un Lp con brani dal sapore rock-aggressivo, del tutto in linea con il brano sanremese.  | 
          
             
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             Del 1984 è l’esperienza televisiva di Premiatissima. Durante i 9 mesi di programmazione della trasmissione, Fiorella presenta un brano a settimana, risultando regolarmente in testa -nella graduatoria risultante dai voti da casa- alle sue colleghe anche più affermate. Il repertorio scelto per quell’occasione segna già il dirigersi di Fiorella verso il repertorio cantautorale: si va infatti da "Margherita" di Cocciante a "Il Pescatore" di De André, a celebri brani di Lauzi, De Gregori, Dalla, Baglioni.  | 
          
             
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             Ma la vera svolta per la carriera -e forse per la vita- di Fiorella arriva con il Festival di Sanremo del 1984. L’interpretazione di "Come si cambia" segnerà per lei una vera e propria presa di coscienza: "è stato con quel brano che ho capito che cantare era ormai diventato il mio mestiere. E soprattutto, ho capito che la mia vocazione era quella di toccare la corda delle emozioni".  | 
          
             
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             Ed è perseguendo questa strada che si arriva al Festival di Sanremo del 1987, che segna il definitivo approdo a quella via musicale che ancora oggi caratterizza in maniera distintiva il lavoro di Fiorella. In quell’occasione presenta infatti "Quello che le donne non dicono", brano scritto espressamente per lei da Enrico Ruggeri, che si dimostrerà dunque il primo tra i grandi cantautori a credere in lei come voce privilegiata alla quale affidare i propri versi. Fiorella vince il Premio della Critica, e il successo è tale che "Quello che le donne non dicono" rappresenta ancora oggi il brano con cui il pubblico più la identifica.  | 
          
             
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             Nel 1988 Fiorella torna a Sanremo con "Le notti di maggio" di Ivano Fossati, l’autore con cui a tutt’oggi esiste la maggiore "simbiosi". Il brano si aggiudica nuovamente il Premio della Critica. E’ una sorta di consacrazione: a questa esperienza segue infatti l’Lp "Canzoni per parlare", album che racchiude in sé alcune delle più prestigiose firme della canzone italiana: Ruggeri, Fossati, Ron, Cocciante. Presenza importante nella realizzazione del lavoro è quella di Piero Fabrizi. A partire da questo album in poi, Fabrizi curerà la produzione, gli arrangiamenti e la composizione di vari brani. E' il disco della svolta, del definitivo riconoscimento di critica e pubblico, che decreterà al lavoro un successo di vendite importante.  | 
          
             
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             Nel 1989 esce "Di terra e di vento", l’album della raggiunta maturità artistica di Fiorella (nonché quello che a tutt’oggi vanta il maggior successo di vendite). Alle firme già presenti nel precedente lavoro si aggiunge Francesco De Gregori ("è il coronamento di un sogno", rivelerà Fiorella), che mai prima di allora aveva affidato ad altri un suo brano inedito. "Canzoni per parlare" e "Di terra e di vento" le valgono, per due edizioni successive, la Targa Tenco come migliore interprete. Negli anni seguenti escono "I treni a vapore" (1992) e "Gente comune" (1994), lavori in cui Fiorella prosegue nella collaborazione con i "suoi" cantautori (con un’attenzione anche a nuovi talenti come Samuele Bersani). Nanni Moretti sceglierà da "I treni a vapore" la canzone "Inevitabilmente", per inserirla nella colonna sonora del suo film "Caro diario". In "Gente comune" Fiorella canta una straordinaria "Giovanna D'Arco" scritta per lei da De Gregori, e collabora con il grande autore brasiliano Caetano Veloso.  | 
          
             
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             L’album "Belle speranze" (1997) rappresenta invece un momento di svolta. Nello scegliere i pezzi che lo compongono, infatti, Fiorella non si rivolge più alle firme che l’hanno accompagnata per un decennio, ma tenta di dare voce a linguaggi nuovi e diversi: ecco allora comparire Daniele Silvestri, Avion Travel, Gianmaria Testa, Rosso Maltese.  | 
          
             
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             Nel gennaio 1999 esce "Certe piccole voci", primo disco live della carriera di Fiorella. Venticinque brani che rappresentano non tanto un bilancio, quanto piuttosto la voglia di fermare un momento speciale come un concerto e regalarlo a quel pubblico che ormai da anni la segue nei teatri di tutta Italia fedele e numeroso. L’inaspettata presenza di un vero e proprio "gioiello" quale l’interpretazione di "Sally" (di Vasco Rossi), unita all'unico brano inedito "L'amore con l'amore si paga" scritta per lei da Ivano Fossati, fa balzare il disco ai primi posti delle classifiche. A suggellare il successo di pubblico, arriva il commento dello stesso autore: "Sally" l’avevo scritta per lei e non lo sapevo".  | 
          
             
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             Con "Certe piccole voci" Fiorella si aggiudica nuovamente la Targa Tenco come migliore interprete femminile.  | 
          
             
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             A coronamento di una stagione felice, e di un cammino paziente e consapevole, il 2000 si apre per Fiorella con un evento importante quale la partecipazione, in qualità di "superospite" italiana, al 50° Festival di Sanremo  | 
          
             
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Biografia a cura di Maria Piera Bartolini Salinbeni (detta Mapi)
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Allora, mi ci sono impegnata: 
      Stefania,(perche' e' la capostipite e bisogna rispettare le gerarchie), 
      Mapi, Lucy, Rosaria, Paolo di C.F., Paola, Paolone, Barbara, Giuliano er 
      P. L'Infermiera, Laura, Michela,Cristina, 
      Rafiki, Tina, Clau, Er Mozzo, Anna, Giacomo, Beppe, Alberto, Eline, 
      Lothar, Nico, Chicca, Dani 83, Benedetta, Er Mozzo, Gio, Morpheus, Mr 
      Tyler, Fax, Carla, Nato Ora, Salvatore, Nettuno, Marcella, Serenella, 
      Daniele, Raffy, Astor, Patrizia, Ashya, Le Elene, Daniele, Acquarius, 
      Gigi, Lucky, Lamer, Monseur Claude, Valentina, Roby di P., Marcos, Astro, 
      Hernano, Eli 83, Valentina, Manfredi, Stefano, Rossana, Harry, Ginestra, 
      Patty, Teo, Francesca da CT, Tamara, Giulia, Raffaele, Jena, Roby di PD., 
      SaraBG, Marilena, Duna Bianca, Bianca, Obiwan, Spank, Eli 83, Sally, 
      Atrus, Astor, Nerina. (Sicuramente avro' dimenticato qualcuno, se e' cosi' 
      me ne scuso in anticipo, accomodatevi sotto). Molti di voi per me hanno un 
      volto ormai, altri sono solo nomi che conosco attraverso il forum, ma che 
      spero di conoscere di persona nelle prossime occasioni, alcuni sono 
      assidui altri intervengono sporadicamente. Ci tenevo a salutarvi tutti e a 
      manifestarvi il mio affetto! Continuate a scrivere perche' io vi leggo 
      sempre con attenzione, e ora che non ho niente da fare mi faro' viva piu' 
      spesso! Una sera di queste vi daro' appuntamento in chat, alla quale, 
      grazie a Nico, finalmente riesco ad accedere. Grazie di tutto a tutti!!! 
      P.S. Dimenticavo le Charms e naturalmente.... IL SAGGIO che conosce il 
      segreto della vostra, (nostra), follia!!!! Intervento di Fiorella uno per 
      uno!
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Fiorella Mannoia, 
      'Fragile'
'Il canto delle 
      separazioni conduce lontano...'
MILANO, 13 
      FEBBRAIO 2001 -"Fragile " è il nuovo album di Fiorella Mannoia. A due anni 
      dal live "Certe piccole voci" (1999) e a quattro da "Belle Speranze", la 
      cantante romana propone nove canzoni all'insegna della 
      malinconia.
Il disco ha un 
      filo conduttore che lega fra loro le canzoni: la separazione. Quella 
      dovuta all'abbandono, alla fine di un amore in "Fragile", quella 
      inevitabile della morte in "L'assenza", quella tremenda, causata dalla 
      guerra in "L'altra metà (Notte di guerra in Europa)". Fragilità è la 
      sensazione di smarrimento che si prova come risultato di tutte queste 
      separazioni. Da affrontare con dignità, senza disperazione, forse con un 
      po' di tristezza.
Nel 1997 la 
      Mannoia cantava le "belle speranze", un amore che non c'era ma che andava 
      cercato o aspettato. Adesso quell'amore è diventato un fallimento, una 
      storia vissuta e finita male. Nella canzone "Fragile" canta "non ho più te 
      sono sola al mondo...sono fragile perché non ho più te". Queste differenze 
      di atmosfera, di sensazioni e di attese si respirano in tutto il disco. 
      Come in "Belle speranze", la maggior parte delle canzoni sono state 
      scritte da Piero Fabrizi (cinque canzoni in entrambi i casi). Autore di 
      testi mai banali che da il meglio di sé nella già citata "Fragile" e nella 
      struggente "L'assenza", canzone dedicata al padre della Mannoia scomparso 
      un anno fa.
Molto toccante 
      anche "L'altra metà", canzone che parla del Kosovo. Il tema del brano è lo 
      smarrimento e il terrore provocato da amori spezzati dalla guerra in una 
      terra così vicina a noi ma lontana anni luce dalla nostra realtà. Nel 
      resto del disco la Mannoia torna ad affidarsi alle più prestigiose firme 
      della canzone italiana. Canta un brano inedito di Ivano Fossati 
      ("Fotogramma") e recupera tre meravigliosi pezzi. "Il pescatore" di 
      Fabrizio De André già cantata molte volte nei concerti. "L'uccisione di 
      Babbo Natale" di Francesco De Gregori, piccolo capolavoro impreziosito 
      dalla voce del cantante romano. "Come mi vuoi?" è il primo brano che la 
      cantante prende dal repertorio di Paolo Conte, a nostro giudizio con 
      ottimi risultati.
La Mannoia con la 
      sua splendida voce si conferma una delle migliori interpreti della canzone 
      italiana, ma i brani del disco non sono sempre all'altezza delle sue 
      qualità. Il rischio nel costruire un disco a tema, dominato come abbiamo 
      detto dalla malinconia, è di presentare canzoni abbastanza simili e ritmi 
      uniformi. Il tono complessivo è un po' troppo pesante e si sente la 
      mancanza di quei pezzi spensierati e ritmati, presenti nei suoi lavori 
      passati. Non è un caso se, a parte "Fragile" le canzoni migliori risultino 
      le tre cover. Ma si sa, di questi tempi non è così facile trovare testi 
      convincenti, e chi li scrive spesso li tiene per sé.
Tracklist
I- 
      Fragile
II- Occhi 
      neri
III- Fotogramma 
      (Quelli siamo noi)
IV- Come mi 
      vuoi?
V- 
      L'assenza
VI- L'uccisione 
      di Babbo Natale
VII- Il 
      pescatore
VIII- L'altra 
      metà (Notte di guerra in Europa)
IX- L'uomo di 
      polvere
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Torino 
      24 marzo 2001 presso Teatro Colosseo
Ed anche per questo tour 2001 
      non si può che dire :" Una grande Mannoia!".
Si apre il concerto con un 
      ormai storico "Passalento" del sempre grande Fossati che insieme a De 
      Andrè , Ruggeri, De Gregori e Fabrizi formano il consolidato quintetto di 
      "angeli custodi" e autori, dei più grandi successi della 
      Mannoia.
Quello di Fiorella è un tour che per fortuna utilizza teatri, 
      come quello Colosseo, relativamente piccoli. Un ambientazione ideale e 
      necessaria per potere avere un rapporto più diretto fra l'artista, i 
      musicisti e il pubblico.
Di questo concerto spiccano tre cose in 
      particolare: -naturalmente la protagonista della serata: Fiorella 
      Mannoia
-i musicisti
-le luci
Riguardo alla Mannoia come sempre 
      non delude, voce calda e pastosa, grande carica interpretativa matura, 
      intelligente e colta . Tutto questo grazie anche al fatto che ha la 
      fortuna(sicuramente meritata) di cantare pezzi di un livello poetico e 
      musicale piuttosto elevato.
Sul palco non cerca di fare la diva, si 
      mette al pari dei musicisti che tratta con estrema dolcezza e 
      ammirazione.
Fra tutti questi pregi bisogna trovare un difetto ed anche 
      la Mannoia ne ha uno: pontifica un po' troppo.Fa la premessa ai brani, 
      spesso una parafrasi dei testi (inutile!) e peggio ancora un commento del 
      brano in relazione a eventi di cronaca o "su questo mondo che va a 
      rotoli".Dovrebbe lasciare libera l'interpretazione da opinioni personali 
      per valorizzare ancor piu l'universalità della poesia dei testi.
Come 
      si avvale di grandi autori, così si attornia di grandi musicisti di una 
      bravura e professionalità che non passa indifferente. Splendide 
      improvvisazioni che non possono che impreziosire e completare pezzi già 
      belli di per sé.
Arrangiamenti nuovi per brani storici come "Il 
      pescatore", "Le notti di Maggio", "I dubbi dell' amore"(quest'ultimo 
      eseguito voce e pianoforte, bellissimo!!).
Ed è proprio al piano che 
      c'è un cambio della guardia: Danilo Rea (pianista anche di Mina) che aveva 
      accompagnato la Mannoia nel tour "Certe piccole voci" , vene sostituito da 
      un giovane quanto impressionantemente bravo L. Scarpa (tra l'altro 
      Torinese).Alla programmazione e organo Hammond P. Scarparelli; ai fiati 
      Maurizio Gianmarco(inutile fare commenti su come sax tenore e contralto 
      nonché flauto traverso possano esaltare ulteriormente i brani); alla 
      batteria Eglio Rivagli; al basso Franco Testa che utilizza oltre al basso 
      elettrico anche il contrabbasso ed infine il compagno di viaggio della 
      Mannoia da ormai 15 anni, il chitarrista P. Fabrizi ( autore di grandi 
      successi come i "Cieli d'Irlanda", "Non sono un cantautore").Una nota al 
      merito : è anche il produttore della Mannoia.
Tutto questo sarebbe gaà 
      stato grande, ma non bastava. Le luci e la scenografia hanno fatto tutto 
      il resto. Tanto semplici quanto efficaci: toni freddi, dall'azzurro al 
      blu, al bianco per il singolo del nuovo album:"Fragile"(che richiamano i 
      colori del video e della copertina dell'album); toni caldi e solari per 
      "Il pescatore"; splendidi giochi d'ombra e luce grazie a drappi che 
      scendono dal soffitto, e poi delle azzeccatissime lampade stile cinesi 
      poste fra i musicisti.
Tutto questo e tutto quello che non ho 
      descritto( per motivi di spazio e perché alcune cose vanno ascoltate e non 
      lette) fanno del concerto della Mannoia uno dei concerti che definisco non 
      belli, perché sarebbe troppo soggettivo e di parte, ma forse uno dei più 
      interessanti sul piano tecnico e sicuramente uno dei più emozionanti, che 
      non è poco.Home ] 
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Stefano